Come arrivare:
Seconda Tappa – La Via Francisca del Lucomagno
I Giardini
Tra i numerosi parchi della provincia di Varese, quello di Palazzo Estense è uno tra i più belli. Creato e cresciuto insieme al palazzo, è un giardino in stile italiano con elementi di ispirazione francese. Uno degli spazi più significativi è l’ampio cortile d’onore, dal quale si apre un largo viale affiancato da vialetti e aiuole disposte simmetricamente; qui troviamo cespugli di tasso, bosso e ligustro, ancora oggi potati secondo “le regole” dell’epoca.
Elemento fondamentale nel giardino settecentesco è la fontana, che si raggiunge percorrendo il viale centrale. Da lì si risale fino alla cima della collina del Belvedere, che sembra incorniciare l’intera struttura, e dal Belvedere si gode di una splendida vista: il Palazzo, i Giardini Estensi e parte della città.
Il Palazzo Estense
Il Palazzo Estense di Varese fu una delle residenza di Francesco III d’Este, Duca di Modena e Reggio e governatore della Lombardia austriaca. Il duca venne per la prima volta a Varese nel 1755, ospite del marchese Menafoglio, e si dice che fu proprio durante questo soggiorno che nacque la sua decisione di scegliere Varese per la costruzione del suo palazzo estivo. Ma solo 10 anni più tardi riuscì ad ottenere, dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, Varese come feudo.
Dove sorge il corpo centrale della residenza esisteva già una villa di inizio ‘700, che il duca acquistò ampliandola e rinnovandola. Dopo la morte del duca e della sua terza moglie, la proprietà passò in eredità ai loro successori. Ma a causa degli oneri per la manutenzione, il palazzo venne prima affittato alla nobiltà lombarda e straniera e utilizzato per esercitazioni militari, finendo poi in vendita per la costruzione di edifici privati.
Nel 1837 il complesso venne ceduto al dott. Pellegrini Robbioni, che ridisegnò parzialmente il giardino secondo i canoni romantici dell’epoca: nuovi percorsi, aggiunta di numerose specie di conifere, la costruzione di una filanda e di un opificio per la lavorazione della seta. Anche il nipote di Robbioni portò avanti la trasformazione del parco, sino a quando l’intero complesso venne acquistato dal Comune di Varese e aperto al pubblico. Purtroppo pochi degli ambienti originali del palazzo si sono conservati, ma i suoi giardini hanno permesso alla città di Varese di essere definita La piccola Versailles di Milano.